Questo articolo è basato su un saggio originale di Eunsung Lee, della divisione Mobile Communications di Samsung Electronics,ed è stato pubblicato da Samsung Newsroom
Lo scorso febbraio, Samsung Electronics ha annunciato il suo obiettivo del programma di responsabilità d’impresa globale: Enabling People. Da oltre un decennio l’azienda sta attuando numerosi programmi di volontariato finalizzati alla formazione dei giovani, e dopo il recente annuncio sta consolidando i programmi offerti a giovani cittadini di tutto il mondo.
Per OneWeek, l’iniziativa di volontariato per i dipendenti Samsung, circa 200 dipendenti Samsung si sono recati in sei diversi paesi (Cambogia, Indonesia, Thailand, Kazakhistan, Nepal e Ungheria) per organizzare attività collaborative con le comunità locali.
Ho fatto parte del secondo gruppo di volontari che ha visitato il Kazakhistan, un paese 27 volte più grande del mio, la Corea, ma con una popolazione inferiore alla metà. Qui abbiamo partecipato a varie attività, ad esempio l’insegnamento ai bambini dell’uso dei computer e della creazione dei codici. Sono lieto di aver avuto l’opportunità di partecipare all’iniziativa OneWeek di Samsung; anche se per partecipare i dipendenti devono essere disposti a utilizzare cinque giorni delle loro ferie annuali, la concorrenza è stata feroce.
Conoscere la comunità kazaka
Nonostante un’approfondita preparazione e a un’analisi costante dei nostri materiali didattici durante il lungo soggiorno in Kazakhistan, eravamo inevitabilmente in ansia al momento di ricevere i ragazzi a cui dedicare volontariamente il nostro tempo.
Durante il primo incontro sembravano cauti, ma una volta trovata la chiave giusta per presentarci hanno espresso con calore il loro entusiasmo per la nostra presenza.
Dopo di che, gli studenti locali si sono esibiti per noi in canti e danze che avevano preparato. Noi membri dell’OneWeek abbiamo offerto spuntini e giocattoli, e l’ansia del nostro primo incontro si è trasformata rapidamente in una festa.
Un membro del nostro gruppo ha perfino fatto facce buffe per far ridere i bambini e abbiamo iniziato presto a chiacchierare e divertirci come se ci conoscessimo da molto tempo e non da poche ore.
Istruzione contro tutte le previsioni
Dopo questa opportunità di conoscere i bambini, ci siamo impegnati a immergerci nelle loro vite quotidiane. A differenza degli orari di inizio delle lezioni scolastiche a cui eravamo abituati in Corea, questi ragazzi kazaki arrivavano a scuola intorno alle dieci.
Per capire questa routine quotidiana, abbiamo viaggiato sull’autobus scolastico che parte dal loro villaggio, in prossimità del confine, alle sei ogni mattina. Dopo un percorso di molte ore su strade sporche per raggiungere l’area di Mynjylyk, ci siamo imbattuti in una caserma militare con un posto di blocco, un intoppo per il viaggio quotidiano dovuto alla vicinanza del confine. Dopo questa esperienza, siamo stati felici di incontrare finalmente i bambini e unirci a loro all’inizio della giornata scolastica.
Tecnologia finalizzata al bene
Una volta giunti alla scuola dei bambini, le nostre attività di volontariato sono iniziate seriamente. Insegnavamo ai bambini come utilizzare Scratch, una metodologia di codifica universale. Nonostante la difficoltà della materia, la barriera della lingua e i progressi lenti, i bambini erano entusiasti e impazienti di apprendere tutto, e noi ci scoprivamo spesso a comunicare messaggi importanti solo con il linguaggio del corpo.
Posto che una delle principali attività in quest’area montagnosa del Kazakhistan è l’allevamento del bestiame, abbiamo tenuto anche corsi di formazione informatica per i nomadi locali, molti dei quali, pur non avendo mai visto un computer prima di allora, si immergevano nell’attività con lo stesso entusiasmo e la stessa determinazione ad apprendere che dimostravano i bambini.
Esperienza dal cuore
Il tempo speso in Kazakhistan era per noi un dono, ma un’esperienza particolarmente commovente la vivemmo alla conclusione del nostro lavoro, quando un bambino ci portò in dono latte di cavalla locale munto a mano. Tale generosità ci ha spinto a tornare e a impegnarci ancora di più nelle opportunità di volontariato successive, per condividere con queste persone tutto ciò che possiamo.
Ogni membro della squadra Samsung OneWeek in Kazakhistan ha vissuto momenti meravigliosi, condividendo il più possibile le sue conoscenze e impegnandosi con le comunità locali nonostante gli ostacoli. Siamo certi che i kazaki che abbiamo conosciuto si ricorderanno di noi, dei “maestri in blu”, proprio come noi non dimenticheremo mai i loro doni sinceri e l’esperienza che ci hanno regalato.